26.09.2024 L’Arte e la cura dei campanari – La Voce Del Popolo

“In oltre 50 anni d’esperienza, ho ispezionato e seguito centinaia di campanili, trovando le situazioni più disparate. Pochissime persone sono a conoscenza della pericolosità delle campane: quintali di bronzo e acciaio in movimento, corrispondenti a centinaia di bulloni e decine di particolari meccanici soggetti a usura. La caduta di un solo bullone da decine di metri può avere conseguenze inimmaginabili, con la totale responsabilità, nella maggior parte dei casi, del parroco”. Con queste parole Carlo Rubagotti, de “I Campanari di Chiari”, mette a tema l’importanza della manutenzione dei concerti campanari.

“Anticamente − continua − i campanari suonavano e curavano le loro campane in modo assiduo e premuroso, rilevando ogni variazione di suono e movimento tirando le corde. Da quando le campane sono azionate elettricamente, il loro movimento è automatico e spesso molto più frequente rispetto a quando erano azionate manualmente. Ciò rende necessarie verifiche programmate, eseguite da personale altamente qualificato”. Troppo spesso Carlo Rubagotti si è trovato a rilevare situazioni di forte degrado e pericolosità, causate dalla mancanza di manutenzioni o dall’intervento di personale non qualificato che eseguiva tali lavorazioni.

“Consiglio vivamente a tutte le parrocchie − afferma ancora Rubagotti − di affidare le loro campane ad aziende abilitate per lavorazioni meccaniche ed elettriche, con esperienza conclamata, composte da tecnici qualificati e iscritti all’albo, e dotate di una struttura organizzativa in grado di soddisfare ogni richiesta nel minor tempo possibile. Tali aziende dovrebbero inoltre essere munite di assicurazioni per responsabilità civile verso terzi e beni, oltre a Durc e Dvr in regola”.

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